Il progressista Lula da Silva ha giurato e si è insediato come presidente del Brasile per la terza volta succedendo a Bolsonaro.
Dopo la vittoria alle elezioni dello scorso ottobre, oggi Luis Inacio Lula da Silva ha giurato come presidente del Brasile e si è insediato a capo dello stato succedendo a Bolsonaro. Dopo undici anni ritorna Lula e ben venti anni dall’inizio del suo primo mandato. Il clima in Brasile è molto teso, il paese è spaccato in due, come hanno mostrato anche i risultati delle elezioni. Il leader di estrema destra Jair Bolsonaro non ha partecipato alla cerimonia di insedimaneto ed è volato in Florida.
Lula non ha ricevuto la fascia dal presidente uscente, come da tradizione, ma dai rappresentanti delle minoranze “a nome del popolo brasiliano” per l’assenza dell’ultranazionalista Bolsonaro che non ha accettato la sconfitta. Si temono infatti attacchi da parte degli esponenti di estrema destra e sostenitori di Bolsonaro, stando anche a quanto hanno scatenato dopo la sconfitta di ottobre. Già è stato infatti sventato un potenziale attacco. Le autorità di sicurezza hanno suggerito al presidente di sfilare in auto blindata dopo le minacce ricevute. Ma Lula ha deciso di sfilare per le strade di Brasilia a bordo della tradizionale Rolls Royce decappottabile.
Tensioni in Brasile per l’insediamento del presidente
Un uomo con un coltello e un esplosivo è stato bloccato dalla polizia militare all’ingresso della zona delle celebrazioni. Ma nonostante i rischi e le minacce, i sostenitori di Lula si sono riversati nelle strade e nelle piazze della capitale per celebrare il ritorno del leader progressista e assistere alla kermesse musicale organizzata al margine dell’insediamento e battezzata con il suggestivo nome “Festival Futuro”.
Nel discorso d’insediamento di fronte alle Camere riunite Lula ha denunciato il clima di violenza politica del Paese ma ha ribadito la tenuta delle istituzioni democratiche. “La democrazia è stata la grande vincitrice di queste elezioni, superando la più grande mobilitazione di risorse pubbliche e private mai vista da parte dell’opposizione, le più violente minacce alla libertà del popolo, la più abietta campagna di menzogne e odio: complotti per manipolare e imbarazzare l’elettorato brasiliano. Mai le risorse dello Stato sono state così distorte a favore di un progetto autoritario di potere” ha detto Lula.
Alla cerimonia del suo insediamento erano presenti 19 di capi di Stato – incluso il re di Spagna, Filippo VI – e rappresentanti di 120 paesi. Lula gode dell’appoggio della comunità internazionale ma non sarà facile affrontare tutte le urgenti sfide. Oggi il presidente sarà allo stadio del Santos per il saluto a “O Rei”, il re del calcio Pelé.